Escursioni e itinerari
Isola Madre
L’isola madre è la maggiore delle isole Borromee, ha un incantevole giardino botanico che la ricopre quasi interamente. E’ la prima isola citata in documenti (946) col nome di San Vittore, dal Santuario al santo dedicato, insieme con un battistero.
Passata in proprietà al vescovo di Vercelli, gli rimase fino al 1501, quando l’ebbe Lancillotto Borromeo che ne cambiò il nome in isola Renata (nome della moglie).
Solo nel tardo 1600 l’isola prese il nome di isola Madre e famose furono le pagine a lei dedicate da Flaubert, da Stendhal e da Faure.
Il giardino, costituito da 5 terrazze, è ricco di piante rare provenienti dalle più disparate latitudini, tra le più famose il cipresso del cachemere, la magnolia cinese, lo jucka messicano, il cipresso della Louisiana, il cipresso del Canada, il papiro egiziano e tantissime altre ancora, ma maggiormente spiccano in primavera le fioriture delle acidofile tipiche del lago.
Fagiani di razza pregiata, pavoni bianchi e colorati, folaghe, anatre e cigni si aggirano tra i viali, mentre in voliere sono raccolte varie specie di pappagallini.
In un piazzale ombreggiato dal favoloso cipresso del cachemere sorge il palazzo Borromeo, lambito dalle maestose fronde di un cedro del Libano, il palazzo è una decorosa costruzione settecentesca con un avancorpo aperto da due sovrapposte finestre serliane.
Accanto al palazzo, la cappella di famiglia conserva alcune tombe dei Borromeo.
Per il viaggiatore che arriva dalla parte sud del lago Maggiore verso Stresa, la prima isola che appare nel Golfo Borromeo è l’isola Madre.
Già Isola San Vittore per la presenza di una cappella dedicata al santo, poi Isola Renata.
Nel 1501 la Curia di Novara, proprietaria di buona parte dell’Isola, la cede a Lancillotto Borromeo a condizione che tenesse aperta la chiesa al culto.
Nel 1502 la chiesa veniva demolita con l’obbligo che venisse ricostruita all’Isola Inferiore o isola Bella.
Da quel momento l’isola cominciò a cambiare aspetto. Iniziò la costruzione del palazzo come residenza estiva dei conti Borromeo; nel giardino si incominciarono a coltivare l’ulivo, la vite, gli agrumi, tanto che nel 1603 viene già descritta come “Luogo delitioso e da Prencipe… sanissimo per la bonta’ dell’aria, la quale è temperatissima….”
Per il visitatore dei nostri giorni, l’isola è ancora un luogo di “delitie”. Incantevole è il giardino in tutte le stagioni, specialmente in primavera, quando centinaia di fiori quali azalee, rododendri, camelie, magnolie, glicini, ed altre ancora sono in fiore. Vagabondare in questo giardino pieno di sorprese è un’esperienza difficile da dimenticare. Da ogni parte sbucano pavoni bianchi e colorati, fagiani dorati, argentati, anatre, gallinelle; nelle voliere ci sono parecchi pappagallini.
Ci si trova davanti a piante esotiche rare (quali la Feijoa Sellowiana, taxodium Distichum, camellia sinensis, cinnamomum camphora, Cupressus Cashmeriana “glauca”).
Non meno interessante è la visita al palazzo in stile rinascimentale. E’ un museo dove all’interno si trovano mobili antichi, quadri, la maggior parte di pittori lombardi del ‘600, molto interessante è il teatrino di marionette con bellissime scenografie… e tante altre curiosità.
Oggi si chiama Isola Madre perchè è la più grande isola del lago Maggiore.
Per scoprirne l’incantesimo… basta visitarla!
Isola Madre
Curiosità storiche
L’Isola Madre è la piu’ grande delle tre isole Borromee; ma l’arcipelago che in antico “obbediva” alla nobile famiglia ne conta, a ben vedere, cinque: Isola Bella, scoglio della Malghera, Isola Pescatori, Isolino di San Giovanni presso Pallanza, e Isola Madre.
L’Isola Madre fu la prima a vedere edificato, sulla propria riva, ad opera della nobile famiglia dei Borromeo, un palazzo (o, come si diceva una volta, “un palagio o sia casa di campagna, luoco di delitie”).
Infatti l’Isola Madre – che già di per sé ha una storia antichissima (si pensa che su di essa sia stato martirizzato sant’Arialdo, ma ancora prima vi passarono probabilmente nel quarto secolo i santi Giulio e Giuliano) – dopo aver visto sorgere nei propri boschi un castello e una chiesa, con relativo cimitero, diventa un giardino di agrumi.
Viene infatti modificata radicalmente grazie agli interventi del conte Lancillotto Borromeo a partire dal 1501; egli ricreare per la moglie, Lucia Adorno, genovese, un luogo dove gli agrumi portati dalla Liguria possano fare sembrare il lago Maggiore un giardino delle Esperidi simile a quelli che fioriscono nella riviera ligure.
Ci riesce, e l’Isola Madre diviene quel magnifico giardino, poi trasformato all’inglese nel 1823-1825 circa, con piante rare provenienti da tutto il mondo, che oggi l’intera Europa invidia ai Borromeo.
Ma anche all’inizio dell’Ottocento l’Isola Madre, pur essendo ancora una tenuta di campagna, affascinava le nobili dame. Dopo che vi era passato Casanova, in compagnia di due galanti e disponibili damigelle (zia e nipote, che all’isola gli avevano molto concesso, quanto a “cortesie”… e grazie!), Elisabetta di Brunswick Galles, chiacchieratissima moglie separata del re d’Inghilterra Giorgio IV, vi aveva lungamente soggiornato, facendo pressione sui Borromeo per acquistare l’Isola… Ma la famiglia non aveva mollato, e la principessa se ne era andata con le pive nel sacco… e il suo amante-maggiordomo italiano che la consolava, a girare l’Italia alla ricerca di un’altra villa da comperare.
Oggi, dopo che il palazzo ha vissuto episodi di villeggiatura da parte di membri della casata Borromeo, è stato per un anno o due perfino albergo (1920-21), l’Isola Madre rivive splendidamente con un giardino che la posizione al centro del golfo protegge dalle gelate invernali, consentendo di mantenere piante rare e rarissime.
Grazie all’intelligenza della principessa Bona Borromeo Arese, fine collezionista, il palazzo ospita all’interno ricchi arredamenti del XVI-XIX secolo, fondali e marionette dei teatrini di casa Borromeo, quadri, statue, libri antichi, oggetti preziosi e unici per la storia che raccontano.
Adiacente al palazzo si trova la cappella, edificata a partire dal 1854, ove i Borromeo celebravano talora battesimi e matrimoni, ma che era stata pensata come estremo riposo per le spoglie di Vitaliano IX, il conte scienziato, e la moglie, Maria D’Adda; nel settembre 2004 Lavinia Borromeo e John Elkan convolavano a nozze, in uno scenario da favola moderna unico al mondo.
Oggi, nei giardini e nel palazzo si susseguono le mostre, gli eventi festosi e mondani, i concerti di musica classica: occasioni che si possono gustare grazie ai collegamenti assicurati dai battelli dei Motoscafisti delle Isole Borromee.
di Alessandro Pisoni