Escursioni e itinerari
Orta e l'Isola di San Giulio
Orta, località toponima del romanico lago, (lunghezza km 13,4, larghezza km 3,5eprofondità metri 290). La graziosa cittadina con belle ville, (fastosa la villa Crespi, di gusto moresco), parchi e giardini con palazzotti barocchi, case con loggiati ed artistici veroni, si adagia sulla costa e sul promontorio prospicente l’isola di San Giulio.
Nella parte più alta del promontorio è disposto il Sacro Monte, fra i più pittoreschi del Piemonte, per i suggestivi panorami sul lago e per il bosco di pini e di faggi da cui è contornato, consta di un arco di ingresso, di un corpo di fabbrica comprendente l’oratorio di S. Antonio da Padova e di S. Bonaventura e l’ex convento di S. Nicola da Mira, e di 20 cappelle dedicate a S. Francesco (1591/1670).
L’ideazione architettonica del complesso si deve al padre Cleto da Castelletto (notevoli per bellezza le Cappelle XI, XVI, XV, VIII, VI e la cosiddetta cappella nuova), le statue policrome in cotto e gli affreschi evocanti i fatti più salienti della vita del poverello di Assisi, si devono a maestri seicenteschi (notevoli le sculture del Bussola e del Prestinari, le pitture del Morazzone, dei fiamminghini e del Nuvolone).
Nella piazza centrale di Orta, aperta sul lago, spicca il grazioso palazzo del comune del 1582, da poco restaurato, con portico terreno, campaniletto e con l’esterno decorato a fresco. Più in alto, la parrocchiale, ricostruita nel 700, su un precedente edificio del tardo 400, che accoglie, all’interno uno dei più bei saggi di pittura del 700 piemontese (cappella del transetto destro).
Il capolavoro artistico di Orta, è la basilica di San Giulio nell’omonima isoletta, il più importante monumento romanico del novarese. Fondata tradizionalmente da San Giulio (390), venne rifatta nel secolo IX e rimaneggiata nei secoli XI e XVII. La facciata è preceduta da un breve pronao; il campanile dietro la abside risale al secolo XI, l’interno è a tre navate spartite da pilastri, sormontate da cupola, concluse da abside e percorse in alto, dalle gallerie dei matronei. La ricca decorazione barocca, con una nota di squillante cromatismo, dona all’ambiente una stupenda vivacità, insieme con i saggi pittorici di altra età (sec. XIV /XVI) è qui un bel coro ligneo goticizzante, ma su tutto spicca per rarità e qualità, l’ambone in marmo nero d’Oira risalente ai secoli XI e XII, di forma rettangolare con tre leggii, poggiante su 4 colonne. La parte anteriore reca sculture con gli Evangelisti e figure zoomorfe. Nella Cripta (sec. XVIII) sono custodite, in un urna d’argento, le reliquie di San Giulio.
Liberamente tratto da “Le meraviglie del Lago Maggiore” guida turistica edita da Reggiori).
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