Escursioni e itinerari

Villa San Remigio a Verbania

La mancanza di vie di comunicazione con i grossi centri (Milano e Torino), fu nei secoli scorsi il motivo dell’isolamento del lago Maggiore come zona di villeggiatura. Furono i Borromeo ad aprire la via in questo senso ne XIX secolo, poi la rivoluzione industriale, l’abbondanza di legname, la via d’acqua che collega la Svizzera a Milano, pose il nostro lago finalmente al centro dello sviluppo, il primo telaio a vapore fu importato dalla francia ed installato proprio qui ad Intra (Verbania) che per un secolo e mezzo fu definita la Manchester d’Italia.


Si creò così un ceto di imprenditori, dei quali alcuni stranieri, che ebbero da subito il desiderio di stabilirsi in dimore degne del loro stato sociale. Dato che il territorio era stato fino ad allora trascurato, le nuove abitazioni ebbero a disposizione parchi molto grandi di cui circondarsi, e naquero così grandiosi giardini all’inglese, anche l’isola madre fu trasformata da uliveto in giardino nel primo ottocento.

L’incremento del traffico, portò poi allo sviluppo del turismo e fin dalla metà del 800 il lago entrò a far parte del Gran Tour. Per quanto riguarda le abitazioni sorsero sulle sponde di tutto il lago ed in ogni stile.

Fu in questo contesto che nacquero due ville quasi gemelle e confinanti fra loro, Villa Taranto e Villa San Remigio, i cui giardini botanici occupano la maggior parte della collina detta “la Castagnola”.

Villa San Remigio in particolare, fu la realizzazione di un sogno romantico, frutto del Marchese Silvio della Valle di Casanova e della cugina consorte Sofia Browne, che si dedicarono alla realizzazione di questa opera d’arte come un sogno d’Amore in comune. In realtà la costruzione della villa cominciò prima della nascita dei coniugi, quando le loro famiglie acquistarono i terreni sulla Castagnola, nel 1960, si pensa che i cugini già da adolescenti avessero sviluppato l’idea della Villa.

Nel 1898 presero il via i lavori della Villa e dei giardini, i lavori procedevano spediti, ma a causa della ricerca della perfezione durarono a lungo, la realizzazione principale è il giardino all’italiana, cioè geometrico con statue di epoca barocca e rococò, accanto a questa sezione poi ne esiste un’altra all’inglese con diversi sentieri, nel suo massimo splendore il giardino prevedeva l’impiego di 30 giardinieri.

La villa divenne da subito un ritrovo per personalità dell’epoca, citiamo la regina di Romania, gli scrittori Gabriele D’Annunzio, Herman Hesse ed Hugo Wolf, la pianista Clara Wieck (moglie di Robert Shumann), il pittore Umberto Boccioni ed il compositore Ferruccio Busoni, queste e molte altre personalità furono ospiti nella lussuosa villa.

Alla morte della marchesa Browne, la villa fu ereditata dalla figlia dei coniugi della Valle e nel 1977 passò alla Regione Piemonte, che la cedette poi alla provincia di Verbania per ospitarne gli uffici, ora la Villa proprietà di privati, viene anche affittata per brevi periodi. Il parco conobbe un periodo di abbandono e di inselvatichimento, per essere poi ripreso e restaurato negli ultimi anni, nell’agosto del 2012 una tromba d’aria abbattutasi sulla Castagnola, ha distrutto il parco sia di Villa San Remigio che di Villa Taranto, per i quali saranno necessari parecchi mesi di lavori di restauro, e comunque moltissime piante secolari distrutte lasceranno un vuoto incolmabile.

Per raggiungere Villa San Remigio è necesario prenotare una visita, mentre se desiderate raggiungere Verbania Pallanza da Stresa con il nostro servizio di navigazione pubblica, contattateci, saremo lieti di rispondervi al più presto.